San Lorenzo
Scheda
Prospiciente Piazza Filopanti, di fronte al Palazzo Comunale, è la chiesa parrocchiale di Budrio. Non se ne conosce la data di costruzione e neppure la struttura e l’orientamento originario, ma viene nominata già in un documento del 1146. Ampliata a partire dal ‘300, nel ‘400, dopo che la Comunità l’aveva affidata ai frati Servi di Maria (1406), venne arricchita del fonte battesimale e, nella seconda metà del secolo, del bel chiostro a doppio colonnato adiacente alla chiesa. Fu completata nel ‘600 con la costruzione della cupola della cappella maggiore (1608-1612), eretta per unire al corpo della chiesa il coro, edificato alcuni anni prima. Un secolo dopo, l’architetto budriese Alfonso Torreggiani ne operò un grande restauro, progettando anche il portico esterno. Alla fine del secolo XVIII, Giuseppe Tubertini, anch’egli budriese, ne ampliò l’interno, aggiungendo il transetto. Questi ultimi lavori furono compiuti con sovvenzioni da parte di tutti i parrocchiani, a cui si aggiunse, come si legge su una lapide all’interno della chiesa presso la porta maggiore, una fortunata vincita al lotto.
Nel Capitolo , che è la parte più antica, si possono ammirare le statue di San Sebastiano e San Lorenzo, patroni del paese, attribuite a Filippo Scandellari (1717-1810) ed un affresco di autore ignoto. La cappella del fonte battesimale fu affrescata dal budriese Faustino Trebbi (1761-1836). La navata centrale, con quattro cappelle per lato, termina con un grande arco sorretto da capitelli corinzi di Gian Battista Canepa, che immette nel presbiterio, a finta croce greca. La cappella maggiore e le laterali sono ornate di affreschi e tele di pregevoli pittori, fra cui Gaetano Gandolfi (1734-1802), Giovanni Andrea Donducci (1575-1655), detto il Mastelletta, Pietro Fancelli (1764-1850) e allievi della scuola di Ludovico Carracci. Interessante anche il pulpito ligneo, scolpito da un “maestro Giulio da Budrio”, collocato nella chiesa nel 1578, e la scultura policroma della Madonna Addolorata, sempre di Filippo Scandellari.
La chiesa è dotata di un organo della metà dell’Ottocento che, recentemente restaurato, partecipa ogni anno alla Rassegna organi antichi, organizzata dalla Provincia di Bologna, con importanti esecutori internazionali.
Nel Capitolo , che è la parte più antica, si possono ammirare le statue di San Sebastiano e San Lorenzo, patroni del paese, attribuite a Filippo Scandellari (1717-1810) ed un affresco di autore ignoto. La cappella del fonte battesimale fu affrescata dal budriese Faustino Trebbi (1761-1836). La navata centrale, con quattro cappelle per lato, termina con un grande arco sorretto da capitelli corinzi di Gian Battista Canepa, che immette nel presbiterio, a finta croce greca. La cappella maggiore e le laterali sono ornate di affreschi e tele di pregevoli pittori, fra cui Gaetano Gandolfi (1734-1802), Giovanni Andrea Donducci (1575-1655), detto il Mastelletta, Pietro Fancelli (1764-1850) e allievi della scuola di Ludovico Carracci. Interessante anche il pulpito ligneo, scolpito da un “maestro Giulio da Budrio”, collocato nella chiesa nel 1578, e la scultura policroma della Madonna Addolorata, sempre di Filippo Scandellari.
La chiesa è dotata di un organo della metà dell’Ottocento che, recentemente restaurato, partecipa ogni anno alla Rassegna organi antichi, organizzata dalla Provincia di Bologna, con importanti esecutori internazionali.