Pinacoteca civica "Domenico Inzaghi"
storia
Scheda
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Palazzo della Partecipanza, Via Mentana 32 |
Telefono | 051 6928286 |
cultura@comune.budrio.bo.it |
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Sede | Sala del Consiglio della Partecipanza (dipinti dei secoli XVI-XVII e antecedenti) |
Apertura | La Pinacoteca Civica è visitabile ogni terza domenica del mese, in occasione dell'evento "Incanti & Mercanti" oppure previo appuntamento con l'Ufficio Cultura |
Tariffe | Entrata libera ogni terza domenica del mese |
Informazioni | Durata media della visita 1 ora |
Modalità di accesso |
ogni terza domenica del mese o su prenotazione
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La maggior parte del patrimonio proviene dalla donazione alla Comunità budriese del capitano Domenico Inzaghi, che nel 1821 legò espressamente la sua ricca raccolta di dipinti e incisioni alla Partecipanza e alla sua nuova sede annessa al Teatro Consorziale.
La Partecipanza, antica istituzione agraria di origine medievale, aveva rappresentato per secoli lo strumento di organizzazione del lavoro collettivo e dell’usufrutto dei beni agrari comuni, ma anche un vero e proprio organo di governo della comunità, fino all’epoca napoleonica, quando venne distinta dalla Municipalità. Al momento dello scioglimento, nel 1931, la raccolta Inzaghi e l’edificio passarono al Comune di Budrio.
La Pinacoteca fu inaugurata nello stesso anno, allestita e curata da Antonio Certani. A seguito della ristrutturazione della sede, avvenuta nel 1988-1989, la collezione fu incrementata con i dipinti provenienti dall’Opera Pia Bianchi e dalla Fondazione Benni di Bologna. I dipinti esposti rappresentano un ampio repertorio della pittura bolognese-emiliana dal XIV al XVIII secolo, con importanti artisti come Vitale da Bologna, Dosso Dossi, Prospero Fontana (sec. XVI), Lavinia Fontana, ma anche di maestri meno noti, attivi in aree periferiche o nell’ambito di celebri capiscuola - come Cima da Conegliano, Francesco Francia, Dosso Dossi, Ludovico Carracci, il Guercino, Guido Reni – di cui riecheggiano lo stile .
La Partecipanza, antica istituzione agraria di origine medievale, aveva rappresentato per secoli lo strumento di organizzazione del lavoro collettivo e dell’usufrutto dei beni agrari comuni, ma anche un vero e proprio organo di governo della comunità, fino all’epoca napoleonica, quando venne distinta dalla Municipalità. Al momento dello scioglimento, nel 1931, la raccolta Inzaghi e l’edificio passarono al Comune di Budrio.
La Pinacoteca fu inaugurata nello stesso anno, allestita e curata da Antonio Certani. A seguito della ristrutturazione della sede, avvenuta nel 1988-1989, la collezione fu incrementata con i dipinti provenienti dall’Opera Pia Bianchi e dalla Fondazione Benni di Bologna. I dipinti esposti rappresentano un ampio repertorio della pittura bolognese-emiliana dal XIV al XVIII secolo, con importanti artisti come Vitale da Bologna, Dosso Dossi, Prospero Fontana (sec. XVI), Lavinia Fontana, ma anche di maestri meno noti, attivi in aree periferiche o nell’ambito di celebri capiscuola - come Cima da Conegliano, Francesco Francia, Dosso Dossi, Ludovico Carracci, il Guercino, Guido Reni – di cui riecheggiano lo stile .
• C. Bernardini, La Pinacoteca civica di Budrio: guida illustrata, Cento, 2000
• F. Raimondi (a cura di), I disegni e le incisioni della Pinacoteca civica di Budrio, Bologna, 1997
• F. Servetti Donati, È Budrio un buon castel del Bolognese: breve guida al centro storico di Budrio, Bologna, 2002