Museo dell'Ocarina e degli Strumenti musicali in terracotta Franco Ferri
storia
Scheda
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Via Garibaldi, 35 |
Telefono | 051 6928286 |
cultura@comune.budrio.bo.it |
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Apertura | Apertura ogni terza domenica , con ingresso gratuito, del mese in concomitanza di "Incanti & Mercanti". |
Tariffe | Ingresso gratuito ogni terza domenica del mese in concomitanza di "Incanti & Mercanti". Ingresso a pagamento per visite straordinarie come indicato alla voce “Apertura”. |
Informazioni | Durata media della visita 1 ora. |
Servizi | Accessibilità ai disabili (1 sala su 2) |
Modalità di accesso |
ogni terza domenica del mese o su appuntamento
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La storia del piccolo flauto in terracotta, che ha reso noto nel mondo il nome di Budrio, è raccontata in questo piccolo museo, unico al mondo, allestito negli spazi annessi all’Auditorium.
Centinaia i pezzi esposti – strumenti musicali e di lavoro, fotografie, dischi, spartiti, documenti – che testimoniano la creatività locale, ma anche esperienze diverse fiorite in Italia e all’estero, in particolare in Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti e America Latina.
Notevoli alcuni esemplari delle prime ocarine, risalenti a metà Ottocento, realizzate manualmente e senza l’uso di stampi dall’inventore Giuseppe Donati; quelle di inizio Novecento realizzate da Cesare Vicinelli, considerato lo Stradivari dell’ocarina; gli strumenti decorati con fregi liberty e dotati di uno stantuffo metallico prodotti dal budriese-londinese Alberto Mezzetti, fabbricante di ocarine dal 1870 al 1912.
In mostra anche significativi esempi della produzione di Emilio Cesari, Guido Chiesa e Arrigo Mignani, nonché la serie completa di nove ocarine prodotte oggi da Fabio Menaglio.
Interessante è il materiale sulla storia dei gruppi ocarinistici locali, che dal 1865 hanno contribuito a diffondere la conoscenza dello strumento in tutto il mondo con i loro repertori e i concerti.
Il 24 settembre 2011, il museo è stato intitolato a Franco Ferri, fondatore con altri budriesi della Scuola Comunale di Ocarina e a lungo promotore, sostenitore e collezionista di strumenti e documenti appartenenti alla storia dell'ocarina budriese.
Centinaia i pezzi esposti – strumenti musicali e di lavoro, fotografie, dischi, spartiti, documenti – che testimoniano la creatività locale, ma anche esperienze diverse fiorite in Italia e all’estero, in particolare in Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti e America Latina.
Notevoli alcuni esemplari delle prime ocarine, risalenti a metà Ottocento, realizzate manualmente e senza l’uso di stampi dall’inventore Giuseppe Donati; quelle di inizio Novecento realizzate da Cesare Vicinelli, considerato lo Stradivari dell’ocarina; gli strumenti decorati con fregi liberty e dotati di uno stantuffo metallico prodotti dal budriese-londinese Alberto Mezzetti, fabbricante di ocarine dal 1870 al 1912.
In mostra anche significativi esempi della produzione di Emilio Cesari, Guido Chiesa e Arrigo Mignani, nonché la serie completa di nove ocarine prodotte oggi da Fabio Menaglio.
Interessante è il materiale sulla storia dei gruppi ocarinistici locali, che dal 1865 hanno contribuito a diffondere la conoscenza dello strumento in tutto il mondo con i loro repertori e i concerti.
Il 24 settembre 2011, il museo è stato intitolato a Franco Ferri, fondatore con altri budriesi della Scuola Comunale di Ocarina e a lungo promotore, sostenitore e collezionista di strumenti e documenti appartenenti alla storia dell'ocarina budriese.
• A. Adversi, L’ ocarina di Budrio, Bologna, 1963
• Autori vari, a cura di A. Molinari Pradelli, Il suono dell’argilla: l’ocarina di Budrio 150 anni dopo, Budrio, 2003
Allegati
- Il Progetto Un Sistema Armonico [.pdf 76,28 Kb - 10/04/2020]