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Monumento all'Ocarina

Scheda

Monumento all'Ocarina
Nome Descrizione
Indirizzo Giardino Torrione Sud-est, Incrocio via Benni e via Verdi
BUDRIO: MONUMENTO ALL’OCARINA
“Monumento all’ocarina” (Budrio –BO- 2016-2017)

Questa è la sesta opera creata dai bimbi di 10 anni per il proprio paese sotto la guida di Lorenza Mignoli. La realizzazione è avvenuta in due anni scolastici: 11 le classi coinvolte, oltre 240 i bambini, molti i mesi di lavoro. Per le possibilità di maestranze così giovani si tratta di un’opera ciclopica: 5500 tasselli in ceramica realizzati a mano dai bambini e dipinti a uno a uno.
Il monumento... all'Ocarina ...!
Un nome forse buffo per chi non è di Budrio, ma tanto chiaro per noi che conviviamo da quasi 200 anni con questo strumento e lo celebriamo in un Festival biennale.
I primi semi di quest'idea sono forse del 2014, e per la sua collocazione parve subito ideale il giardinetto del torrione di sud est, con la sua aiuola centrale allungata quasi a forma di Ocarina, con l'antico torrione pronto a fare da sfondo al lavoro dei bambini... questo delizioso piccolo giardino pieno di ortensie era proprio perfetto.
E così è stato.
È partita la macchina, stavolta davvero molto complessa, di questo lavoro meraviglioso.
Suddivisa in due anni scolastici la realizzazione delle 5500 tessere ha visto coinvolti 240 bambini.
Guidati da Lorenza Mignoli hanno come sempre lavorato l'argilla, creato i tasselli rettangolari per i campi e le bordure, più le migliaia di tasselli a forma di foglie irregolari che incastonati nel mosaico finale avrebbero permesso di dare sensazioni di movimento diverse ai due disegni est e ovest.
Poi i bambini hanno dipinto a uno a uno i pezzi, intanto divenuti terrecotte, ed infine il montaggio: 6 giorni pieni di cantiere, la ceramista e tre "posatori santi" (Vito, Vincenzo e Giovanni) chiusi sotto un gazebo in un improvvisato blindato assetto anti-curiosi.
Ed eccolo qui il Monumento all'Ocarina: una distesa di campi con un cielo tutto orizzontale a salutare il sole per la faccia rivolta a est, ed esplosioni di stelle infuocate per quella ad occidente. Fori per sbirciare, fotografare, infilare le mani o anche i piedi per montarci a cavallo; un basamento pieno di firme dei bimbi e utilizzabile come piedistallo, seduta, chaise longue; e tanto colore così lucido e vetroso che non si riesce a non toccarlo, come solo la maiolica regala...
Ma un monumento tridimensionale non è lavoro solo da bambini... ed è così che molti genitori hanno messo gratuitamente a disposizione le loro competenze per una serie di indispensabili lavori, collaterali a quello artistico dei bimbi, ma fondamentali per la buona riuscita dell'opera: Anna Bovoli - architetto - ha seguito la progettazione, i lavori e i rapporti con la Soprintendenza, Ferruccio Bonaga - ingegnere - ha fatto i calcoli per la sicurezza, Luca Nanni e Fabio Menaglio - edili - hanno preparato le fondamenta e il basamento arrotondato dell'Ocarina in cemento armato che poi abbiamo rivestito con le formelle fatte dai bimbi. E poi ancora c'è stato chi ha offerto la sua competenza per la consulenza sull'illuminazione - Gabriele Brunelli -, chi ha offerto i faretti - il Gruppo Comet - chi gratuitamente ha fatto gli scavi per le luci - Rocco Lasala -, un elettricista - Rocco Torluccio - che da volontario le ha installate.
Insomma si è trattato di "una cordata di cittadini", a contorno del lavoro dei bimbi e della caermista.
E non è strano tutto questo volontariato, non siamo un paese speciale...
È semplicemente successa una cosa bellissima: la continuità di 10 anni di questo lavoro coi bimbi ha fatto sì che tutti "c'entriamo". Ciascuno ha - se non un figlio - un fratello, una nipote, un cugino, un'amica, un vicino di casa, una conoscente... che ha fatto parte di uno dei progetti: quindi tutti siamo diventati parte in causa e tutti "ci teniamo" a questa bellezza condivisa che occhieggia dagli angoli del paese ed è proprio Nostra.