Il Santuario della Madonna delle Grazie, detta dell'Olmo
Scheda
Il Santuario , dipendente dalla Parrocchia di Budrio, meta nei secoli passati di numerosi pellegrinaggi da tutta la campagna budriese, ancor oggi è centro di devozione e conserva una immagine della Beata Vergine, pregevole cartapesta policroma cinquecentesca, incorniciata da una ricca fioriera, che ogni anno a maggio, viene portata in pellegrinaggio nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo e in processione per le vie del centro storico, tradizione che risale al secolo XVII. A tre chilometri ad est di Budrio, l’edificio fu innalzato negli ultimi decenni del Cinquecento (1589-1596) sulla via Olmo, antica strada che prese il nome dall’albero dove era appesa l’immagine miracolosa della Madonna, a cui, vista l’affluenza di tanti fedeli, fu dedicata prima una cappella, poi la chiesa vera e propria, fatta costruire dai proprietari del fondo. E’ un “santuario di campagna” , con una struttura molto semplice, a pianta quadrata con una sola navata e tre cappelle, in cui sono notevoli i grandi tabernacoli in noce scolpiti, della metà del Seicento. Restaurata sapientemente nel 1970, al centro del pavimento rinnovato ha una lapide che ricorda il punto in cui sorgeva l’olmo “l’anno 1589”.
Proseguendo per la via Olmo, svoltando alla Guardata, a sette chilometri da Budrio, la chiesa di San Salvatore, sulla omonima via, segna il confine con il comune di Medicina. Ha una facciata settecentesca molto semplice, mentre l’interno presenta una decorazione più ricca, dovuta ai ripetuti restauri operati nel Settecento dai patroni, i signori Guidotti, nobili bolognesi che avevano fondato la chiesa originaria. Fra le opere più pregevoli annoverava una grande tela del pittore Giuseppe Maria Crespi, Gesù Salvatore che ascende al cielo, ora egregiamente restaurata ed esposta nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo a Budrio.
Proseguendo per la via Olmo, svoltando alla Guardata, a sette chilometri da Budrio, la chiesa di San Salvatore, sulla omonima via, segna il confine con il comune di Medicina. Ha una facciata settecentesca molto semplice, mentre l’interno presenta una decorazione più ricca, dovuta ai ripetuti restauri operati nel Settecento dai patroni, i signori Guidotti, nobili bolognesi che avevano fondato la chiesa originaria. Fra le opere più pregevoli annoverava una grande tela del pittore Giuseppe Maria Crespi, Gesù Salvatore che ascende al cielo, ora egregiamente restaurata ed esposta nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo a Budrio.