13 maggio 2024
Quando si parla di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si devono tenere in considerazione molte sfaccettature: l’aspetto solidale e quello ambientale, la sua forma giuridica e la relativa gestione, la componente tecnologica e, infine, l’aspetto economico.
Ciò che sta facendo il Comune di Budrio con uno studio di fattibilità quasi totalmente finanziato da un bando regionale è proprio affrontare questi aspetti tutti insieme per arrivare entro l’estate a creare una Comunità Energetica del nostro territorio.
In questo articolo vogliamo descrivere la CER dal punto di vista economico, considerando poi la modalità di adesione più semplice che essa può offrire.
Consideriamo quindi il caso in cui un potenziale “socio” si è dotato di un impianto fotovoltaico proprio e vuole massimizzare l’incentivo per l’energia elettrica che produce. In questo scenario non si conferiscono impianti o capitale o superfici alla CER, ma semplicemente ci si associa e ci si dota di apparecchiature elettroniche speciali che misurano per conto della CER la corrente che si preleva o si riversa in rete, nient’altro.
La partecipazione ad una CER, infatti, può essere vista anche solo come una modalità nuova di incentivazione che andrà a sostituire quelle attuali che sono lo Scambio Sul Posto (SSP) e il Ritiro Dedicato (RID). SSP costituisce adesso la modalità più conveniente per un piccolo impianto domestico dimensionato di solito per produrre poco più di quanto si consuma, ma la fine di questo incentivo è già fissata: dal 2025 non sarà più possibile attivarla e rimarrà solo il RID. Quest’ultimo è la modalità ottimale per un impianto di medie dimensioni, che produce molto di più di quanto l’utenza stessa riesca a consumare: è il caso di aziende dotate di ampie superfici su cui installare pannelli, ma con attività che non sono energivore.
Per capire meglio di cosa si sta parlando bisogna fare dei numeri: con lo SSP per un MWh di energia prodotta l’utente incassa circa 100€, mentre con il RID quest’anno il prezzo è stato di meno della metà, cioè 46€. Al fine di valutare bene la convenienza, andrebbero considerate poi tutte le condizioni poste dal tipo di incentivo (ad esempio, il prezzo dello SSP è applicato non a tutta l’energia riversata in rete, ma solo alla quantità che corrisponde alla quantità di energia che l’utente consuma annualmente, il resto è pagato molto meno) e inoltre si deve considerare il vantaggio portato dall’autoconsumo (cioè l’energia che non si preleva dalla rete perché si consuma direttamente quella che si produce), ma questi valori consentono già di fare un primo confronto.
Ma lo SSP, abbiamo detto, è destinato a scomparire presto e l’adesione ad una CER è l’unica alternativa che d’ora in poi avranno gli utenti rispetto alla RID.
Le CER sono aperte sia a piccoli utenti domestici e sia a medie imprese (con impianti con un massimo di 1 MWp). Supponiamo di essere quell’utente domestico con un proprio impianto che però non riesce a consumare tutto quello che produce (non sempre si è a casa di giorno quando l’impianto fornice energia): aderendo alla CER l’energia in più che immette in rete verrebbe pagata ben 138€ al MWh, a patto che venga consumata all’interno della CER e nel medesimo momento in cui viene prodotta. Il confronto con il RID è quindi vinto per manifesta superiorità, anche se da quella cifra vanno tolti gli oneri di gestione della CER e la quota che lo statuto della CER decide di dedicare a investimenti o a scopi solidali.
Ma l’utente CER non è solo un produttore, è anche un consumatore (il cosiddetto prosumer): quando è lui a prelevare dalla rete se c’è qualche altro utente CER che invece sta immettendo energia, questa gli sarà addebitata a minor prezzo rispetto al costo di mercato.
Quindi i benefici da considerare sono:
Quindi i benefici da considerare sono:
- meno costi per l’energia auto-consumata che non si è richiesta alla rete,
- incentivo massimo per energia immessa in rete e consumata dalla CER,
- incentivo ridotto (pari al RID) per energia immessa in rete e non consumata dalla CER,
- minor costo per energia prelevata dalla rete quando prodotta dalla CER.
Per il Comune di Budrio creare la CER non significherà solo dare una migliore opportunità economica ai suoi cittadini e alle imprese, perché l’aspetto solidale della Comunità sarà ben chiaro e indicato nel suo statuto di fondazione. La CER budriese diventerà un bene comune del territorio e un collante sociale e, soprattutto, uno strumento per aiutare chi più è indifeso rispetto il caro energia.
A cura di
Nome | Descrizione | ||||||||||||
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Descrizione | segreteria Sindaca | ||||||||||||
Area | Area Programmazione e Organizzazione | ||||||||||||
Responsabile | Filomena Iocca (Segretario Generale) | ||||||||||||
Personale | Segreteria del Sindaco e Assessori Ufficio Stampa e Comunicazione - Notiziario |
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Indirizzo | Piazza Filopanti, 11 | ||||||||||||
Telefono | 051.6928219 (Segreteria Sindaca e Assessori) 051.6928320 (Ufficio Stampa e Comunicazione - Notiziario) |
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Fax | 051.6928295 (Segreteria Sindaca e Assessori) |
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segreteriasindaco@comune.budrio.bo.it |
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Note | Ricevimento pubblico ad accesso libero. Orario in vigore dal 19 settembre 2022 al 7 gennaio 2023 - Ordinanza sindacale n. 17/2022 |
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Apertura al pubblico |
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